In tale decennio, propose di far redistribuire le sovvenzioni federali alle attività artistiche sula base del rispettivo merito estetico anziché in base al contributo al politically correct.
Il suo stile è assimilabile alla cosiddetta "blue comedy", un genere di commedia che spesso usa termini volgari per parlare di argomenti (soprattutto il sesso) non politically correct.