La falsa accusa di un poliziotto razzista è stata architettata con la complicità della vittima, una donna psicolabile e manipolata dall'imperante sentimento razzista di quegli anni.
Allo stesso modo, non sembrano avere alcun ruolo gli stress psicofisici, un certo tipo di personalità psicolabile, l'abuso di alcool o le alterazioni della funzione digestiva, come ipotizzato.