Nietzsche ha visto la democrazia e il cristianesimo come lo stesso impulso castrante che ha cercato di rendere tutti uguali, di rendere tutti degli schiavi.
Nietzsche non era un nazionalista, anzi disprezzava esplicitamente determinati aspetti della cultura tedesca e venne perciò definito da alcuni anche come un "anti-antisemita".
Nietzsche credeva che la maggioranza delle persone non riconoscesse (o rifiutasse di riconoscere) questa morte a causa di paure e ansietà ormai radicate.
Nietzsche parla dell'ascetismo, ossia l'abnegazione della vita terrena, come un atto di sublimazione, ossia di trasformazione di stato o meglio spiritualizzazione di bassi istinti.